LA QUALITÀ DELLA SANITÀ ITALIANA E DI QUELLA VENETA

Nel gruppo di testa ci sono molti Paesi del sud est asiatico – prima Singapore, che supera Hong Kong, e più giù Giappone e Sud Corea – ma anche l’Italia, che a sorpresa conquista un inaspettato terzo posto nel ranking mondiale dell’efficienza dei sistemi sanitari nazionali. A stilare la classifica è Bloomberg, in base ai dati forniti da Banca Mondiale, Fondo monetario internazionale e organizzazione mondiale della Sanità. Il bistrattato Servizio Sanitario Nazionale italiano nell’olimpo dei sistemi sanitari, dunque, distante anni luce da Usa (44° posto) e Russia, fanalino di coda, e saldamente in testa tra i Paesi europei. Per dire: la Francia è solo all’ottavo posto, il Regno Unito del National Health Services al decimo.

 A 2,3 punti dalla prima classificata

 La classifica di efficienza dei sistemi sanitari elaborata da Bloomberg mette in fila 51 paesi tra quelli con popolazione superiore ai 5 milioni, prodotto interno lordo di almeno 5mila dollari Usa pro capite e un’aspettativa di vita superiore ai 70 anni. Tra i parametri presi in considerazione l’aspettativa di vita, la percentuale di spesa sanitaria sul totale del pil e spesa totale pro-capite per la Sanità, sono sintetizzati in un parametro generale di efficienza che vede Singapore segnare 78,6 punti, Hong Kong 77,5 , l’Italia 76,3; ben staccati Giappone 68,1, Sud Corea 67,4 ed Australia 65,9.

 Dal sesto al terzo posto nonostante il calo della spesa sanitaria

 In dettaglio, l’Italia registra una percentuale del Pil (in dollari Usa) destinata alla spesa per la sanità pressoché doppia rispetto ai paesi meglio piazzati (9% rispetto a 4,5% e 5,3%). La spesa sanitaria annua per ciascun cittadino supera da noi i 3mila dollari Usa, in calo del 9% rispetto alla precedente rilevazione (-306 dollari Usa) del 2013, quando il nostro paese era piazzato al sesto posto della classifica generale.

La Performance dei Servizi Sanitari Nazionali

L’indice generale complessivo di performance per l’anno 2016, stilato da CREA SANITÀ, dell’Università “Tor Vergata” di Roma, ed ottenuto tramite la combinazione di diversi indici di prestazione, oscilla da un massimo di 0,63 ad un minimo di 0,33 (su una scala di valutazione il cui valore massimo è 1 ed il minimo 0). Il risultato migliore è ottenuto dal Veneto, seguito dalla Provincia Autonoma di Trento-Bolzano, e dalla Toscana mentre il peggiore dalla Regione Campania.

Anche per quanto riguarda la Categoria Utenti, l’indice di gradimento espresso da categorie di utenti, associazioni di utenti e stampa, il Veneto con 0,53 e la Campania con 0,23 sono agli estremi del ranking, mentre al 2° e 3° posto troviamo rispettivamente la Provincia Autonoma di Trento-Bolzano ed il Piemonte.

Stesso risultato espresso dalla Categoria Professionisti, redatta secondo l’indice di gradimento di medici di famiglia, medici ospedalieri, infermieri e farmacisti, al 1° posto il Veneto con 0,70, mentre 2° e 3° Emilia-Romagna e Marche con indicatori variabili dallo 0,59 allo 0,61. Chiude la Campania con 0,39.

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